Grinch: cattivo, ma non cattivissimo

Nel mondo dei Chissarà è tempo di Natale. Tutti gli abitanti sono felici e contenti, tranne uno: il Grinch.

 

Cinico, sociopatico, ma non proprio senza cuore, il Grinch, esattamente come l’altro cattivone natalizio Scrooge, detesta il Natale. Nel mondo dei Chi, il Grinch è asociale, e vive l’apice della sua cattiveria ‘solo’ al momento della decisione di trasformarsi in un Babbo Natale al contrario, che invece di portare i regali, decide di rubarli. Cattivo, insomma, ma non cattivissimo, sempre per citare un altro capolavoro di IlluminationEntertainment, bisognoso di convertirsi il prima possibile. Il potere salvifico delle feste di Natale toccherà anche al nostro Grinch, grazie all’incontro con la co-protagonista della storia: Cindy Chi Lou.

 

La favola anticonformista nata dal fumettista Dr. Seuss (al secolo Theodor SeussGeisel) torna al cinema con un terzo adattamento cinematografico, dopo la versione con protagonista Jim Carrey (2000) e soprattutto, dopo l’adattamento televisivo del 1966 prodotto e diretto da Chuck Jones, presente in questo film non solo nel tratto grafico, ma anche nell’arrangiamento Hip Hop della colonna sonora “You’re a mean one, Mr. Grinch.”

 

Illumination, che ai personaggi del Dr. Seuss aveva già dedicato “Ortone e il mondo dei Chi” e “Lorax”, confeziona un buon prodotto, che nonostante sia sgargiante nei disegni non è propriamente frizzante nella narrazione, che seppure ricca di gag, fa risultare il film piatto.

 

Una storia di Natale, che nonostante non sia un capolavoro dell’animazione, scalderà i cuori, anche quelli più “Grinch”, grazie anche alla calda voce di Alessandro Gassman che nella versione italiana, doppia il verde protagonista.

Credits

Titolo originale: The Grinch
Regia:  Peter Candeland, Yarrow Cheney, Matthew O’Callaghan, Raymond S. Persi, Scott Mosier
Con: Alessandro Gassmann/Benedict Cumberbatch
Durata: 90 minuti

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