I giocattoli di Toy Story 4 vi aspettano al cinema

da | 27, Giu, 2019 | Cinema, Home

Tornano sul grande schermi i giocattoli di Toy Story. Woody, Buzz, Jessie & co, arrivati al quarto capitolo della saga, sono pronti a nuove avventure.

Difficile, se non impossibile, superare quel capolavoro che è stato Toy Story 3, un mix perfetto di animazione e narrazione, colmo di gag e colpi di scena. Sembrava la fine di una trilogia. Andy, ormai cresciuto e pronto per il college, salutava i suoi amici giocattoli che passavano alla piccola Bonnie. Nuova bambina, nuove storie, nuovi amici.

Invece, no. Qualcosa o qualcuno era rimasto in sospeso. Già perché in Toy Story, i protagonisti non sono gli umani, bensì i giocattoli, spesso più umani degli umani. Con questo quarto, e presumibilmente, ultimo capitolo, la Disney Pixar va a chiudere un cerchio dal box office assicurato, iniziato quasi 25 anni fa.

Nel flash back iniziale nuovi e vecchi spettatori incontrano Bo Boop, la vecchia lampada da notte della sorellina di Andy, abbandonata anzitempo al suo destino di giocattolo smarrito.

Smarrimento che anni dopo tocca l’anima del buon Woody, abbandonato sempre più spesso dalla sua bambina Bonnie, che preferisce giocare con Jessie e gli altri, tanto da cedergli la sua stella di sceriffo.

Nonostante si senta emarginato, Woody resta fedele alla sua bambina, accompagnandola nel suo primo giorno di scuola.

Qui, viene introdotto il primo personaggio esplosivo di Toy Story 4, Forky, creato, da Bonnie (con l’aiuto di Woody), direttamente dalla spazzatura.

In un batter baleno Forky diventa il giocattolo più importante per Bonnie, e Woody sente tutto il peso della felicità della sua bambina sulle spalle. Come dice il cowboy: la cosa più nobile che un giocattolo possa fare è il bene del suo bambino.

Inizia, così un road movie, fra giocattoli e sentimenti, voci interiori, soprattutto quella di Buzz Lighthere e naturalmente Woody, ritorni dal passato e nuovi incontri, scontri e nuove possibilità.

Il solito susseguirsi di gag, ma soprattutto un viaggio attraverso i sentimenti di giocattoli, destinati in un modo o nell’altro ad entrare nel dimenticatoio, smarriti o peggio ancora destinati alla spazzatura.

Bo Boop, più guerriera che mai, simboleggia in tutto e per tutto la libertà, non appartiene più a nessuna bambina, anzi, insieme alle sue tre pecorelle, è a capo di una gag di giocattoli smarriti all’interno di un parco divertimenti. Il suo mestiere e far giocare i bambini che desiderano giocare con lei, ma una volta spente le luci del Luna Park, si sente libera di esplorare il mondo.

Spaventosa e poetica allo stesso tempo è la figura di Gabby Gabby, una bambola anni ’50, accompagnata dal tema musicale di Shining. Per non parlare dell’universo mondo, dei giocattoli non scelti, come Bunny e Ducky, o quello dei disprezzati, come Duke Caboom, stuntman canadese, vittima di troppa pressione da parte del marketing, abbandonato dal suo bambino perché incapace di fare quello che prometteva la pubblicità.

Se da un lato leggiamo un duro attacco al consumismo legato al mondo dei giocattoli, alle strategie di marketing e alla leggerezza con cui i bambini prendono e lasciano gli oggetti senza il minimo scrupolo, dall’altro possiamo riscontrare come Disney Pixar sia sensibile a temi come, la creatività, la fantasia e naturalmente il riciclo.

Forky, il giocattolo simbolo di questo Toy Story 4, è la risposta green ad un mondo sempre più tecnologico. Il niente, la spazzatura, che diventa tutto.

Il confine fra giocattoli e umani, in Toy Story 4 è sempre più sottile. L’insegnamento è dietro l’angolo, soprattutto in relazione all’impoverimento dei sentimenti e dei rapporti interpersonali. Dunque, anche un giocattolo, quando viene abbandonato dal suo bambino deve essere libero di seguire la sua strada.

Salutati Buzz Lighthere e gli altri, stavolta è Woody che lascia Bonnie, donando la stella di sceriffo a Jessie, in una sorta di passaggio simbolico fra le vecchie e le nuove generazioni. Per alcuni suoi amici giocattoli, ora è un giocattolo smarrito.

La minaccia di diventare inutili, tocca tutti i giocattoli, ma ovviamente tocca ancora di più le corde emotive degli spettatori a cui Toy Story 4 è destinato, dove il messaggio arriva forte e chiaro dalla saggia voce di Buzz Lighther: la paura di perdersi, altro non è che la libertà di trovarsi… verso l’infinito, e oltre.

 

 

Credits

Titolo originale: Toy Story 4
Regia: John Lasseter e John Cooley
Con le voci italiane di: Angelo Maggi, Massimo Dapporto, Luca Laurenti, Rossella Brescia, Cinzia De Carolis, Corrado Guzzanti.
Distruibuito da: Disney Pixar
Durata: 100 minuti

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